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Simone Barbato racconta i suoi 57 giorni da "naufrago" su un'isola in Honduras come partecipante a un noto programma televisivo. Il racconto si sdoppia contemporaneamente in due viaggi: il primo, quello reale, dove viene descritto dettagliatamente tutto ciò che succede durante la permanenza sull'isola; il secondo è più spirituale, è il racconto delle sensazioni e delle impressioni intime di questa sua straordinaria avventura. La scrittura si alterna tra momenti narrativi, una sorta di "diario di bordo", e altri di riflessioni e poesie inedite. Ricordi personali e famigliari si intrecciano a impressioni e aneddoti sui suoi compagni d'avventura creando una narrazione che racchiude felicemente molti generi letterari diversi, al contempo ironica e profonda, autobiografica e lirica. Simone Barbato porta il lettore per mano dentro questa storia e dentro di sé, nel suo mondo, nel suo personaggio televisivo e soprattutto dentro la sua parte più intima e misteriosa, rivelandosi anche in una nuova veste artistica: oltre che mimo, attore, tenore lirico, pianista, ora anche poeta.